scialpinismo

  • Lyngen Alps – Norvegia

    Terzo anno alle Lyngen e terzo anno di emozioni. Le montagne qui sono più imponenti che non alle Lofoten. Le cime superano i 1000 metri e si può passare da gite più conosciute e classiche a posti più remoti e meno battuti. L’imbarazzo della scelta anche come pendenze, da quelle più plaisir a canali più ripidi. Una penisola selvaggia e proprio per questo unica.

    Quest’anno eravamo con un gruppo speciale, un gruppo di persone che possiamo chiamare amici e che hanno già condiviso con noi parecchie avventure, tra cui il Selvaggio Blu e la Turchia. Una settimana alla ricerca della powder e dei chili dei pasta per rigenerarsi dopo delle giornate ricche di soddisfazione. Saune, divenenti di neve e molto altro 😉

  • Lofoten – Norway

    La nostra prima volta alle Lofoten. Pensavamo che avendo già visto le Lyngen il paesaggio sarebbe stato simile, e invece no. Siamo sempre in Norvegia, sempre sopra al circolo polare artico, ma l’offerta nonché la vista, dei due posti, è completamente diversa.

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    Le Lofoten sono un po’ tipo un “mini golf”. Le cime sono più basse, il mare più vicino. Più acqua che ci circonda, per la conformazione dell’arcipelago. Paesini con case rosse e poco distante strutture di legno dove vengono appesi i merluzzi a seccare. Kanelsnurr e birra norvegese.

    Il campo da calcio di Hennigsvear è da vedere e stupisce tanto quanto le jacuzzi vista fiordo. Quest’anno le condizioni erano più primaverili che invernali, ma ciò non ha diminuito il nostro divertimento. Le Lofoten consentono di sbizzarrirsi con giri ad anello e doppia pellata per arrivare di poco oltre ai 1000m di dislivello giornalieri.

    E quando la sera le energie diminuiscono e si sta bene sul divano delle nostre cabins a scambiare risate e racconti, è li che spunta l’aurora boreale..

    Il resto?? potrete scoprirlo con noi l’anno prossimo 😉

  • Turchia | Cappadocia e Parmakkaya valley | Chapter 2/3

    Dopo i primi due giorni, tra 1600m di dislivello medio odierno, sveglie alpinistiche, ed un vento che non prometteva bene, abbiamo deciso di prenderci una pausa ed andare a visitare la Cappadocia, precisamente Goreme e Uchisar. Se i nomi non suonano una campanella nella vostra mente sicuramente lo faranno le famose immagini che si vedono all’alba di un paesaggio lunare con un sacco di mongolfiere in cielo. Ahimè noi le mongolfiere (anche questa volta) non le abbiamo viste, ma comunque siamo riusciti a goderci una passeggiata tra i Camini delle Fate, un pranzo a base di cibo tipico turco anziché le barrette, ed una vista tanto bella quanto ventosa dal culmine del castello di Uchisar, punto strategico che domina l’intera vallata. Si può scorgere perfino l’Erciyes.



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  • Turchia | Mt. Kortekli e Mt. Emler | Chapter 1/3

    L’anno scorso ad aprile siamo andati in Turchia. Siamo rimasti talmente affascinati da queste imponenti montagne e da tutto ciò che le circonda che non abbiamo potuto fare a meno di tornarci, questa volta però in compagnia di Luca, Michi, Sepl, Luca, Cesare e Simo. La Turchia è bellissima per lo scialpinismo, ma ciò che la rende unica è anche tutto il suo contorno extra sciistico: le brulle colline color ocra, i Pidé, il Gozlme e gli Yaprak Sarma, i bungalow di Recep, la Cappadocia e l’Ercyes, il tutto condito con il suo peperoncino rosso poco piccante che viene messo ovunque. 

    Partiamo l’1 aprile, quasi due settimane prima dell’anno scorso. L’anno scorso gli ultimi giorni era piuttosto caldo, dunque decidiamo di anticipare, nella speranza di trovare temperature più invernali. I ragazzi sono tutti carichi e motivati, e soprattutto curiosi di vedere cosa ha da offrire questa Turchia perché la domanda più ricorrente per i “profani” è: “ma si può davvero sciare in Turchia”?!



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  • Norway | Fastdalstinden | Chapter 4/5

    Dopo 3 gite fuori porta oggi è la volta del Fasdalstinden. Una montagna di 1200 metri sopra Lyngseidet dove i primi 120 metri di dislivello si possono rubare comodamente in macchina, e il team ringrazia.

    Finora i ragazzi sono stati delle vere macchine da guerra. Si, perché oltre a non essere super allenati hanno anche un’attrezzatura che è molto lontana dall’essere light. Tranne Phil sono tutti dotati di uno sci da freeride tra il 100 e il 108 sotto il piede, attacco shift e scarpone da freeride. (Io gli avevo consigliato tutt’altro ;-)) A qualcuno potrebbe prendere un colpo solo all’idea di avere quel materiale in salita.



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  • Norway | Storgalten | Chapter 3/5

    Ogni mattina ci svegliamo verso le 6,30 e la prima cosa che faccio è guardare fuori dalla finestra per vedere che tempo fa. Ieri sera mi sono addormentato guardando YR, che è il sito di riferimento per le previsioni in questa zona. Teoricamente la giornata di oggi sarebbe dovuta essere coperta con possibilità di neve ma guardando il cielo, la giornata sembra essere promettente. È tutto l’inverno che guardo le previsioni meteo sperando che nevichi e qui in Norvegia spero esattamente il contrario. Ahah

    Facciamo un abbondante colazione e lasciamo Lyngseidet verso le 8.15. Oggi ci aspettano circa 1 ora e 20 minuti di strada per arrivare nei pressi di Nordlenangen. Il nostro obbiettivo è lo Storgalten. Un panettone di 1200 metri famoso per il panorama di cui si può godere dalla cima.



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  • Norway | Gillavarri | chapter 2/5

    Dopo una giornata pazzesca sul Tafeltinden il meteo norvegese ha deciso di non essere clemente due giorni di fila e di “offrirci” un giorno di cielo cupo. Se fossimo a casa con queste previsioni probabilmente non ci alzeremmo dal divano, ma qui, in Norvegia, fa figo pure quello, rendendo l’atmosfera a modo suo un po’ mistica. 

    La meta odierna è il Gillavarri. La cosa che che rende la gita a modo suo unica, è il fatto di prendere il traghetto da Lyngseidet a Olderdalen. E ancora di più il fatto di salirci a piedi e poter mettere gli sci letteralmente appena scesi sull’altra sponda. 



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  • Norway | intro/Tafeltinden | chapter 1/5

    Ho conosciuto Steven, Phil, Dave, Gerry e Elliot l’anno scorso. Abbiamo fatto delle uscite di freeride a casa mia, in zona Sauze/Sestriere, di cui una con una breve risalita con le pelli per andare a sciare la Lattea. Dalla Lattea siamo poi finiti ad organizzare una gita in zona monte Bianco, la classica Vallee Blanche. E poi, davanti ad un meritato panino, qualche birra e molto entusiasmo per la settimana appena conclusasi, è nata la mia proposta: l’anno prossimo andiamo a fare scialpinismo in Norvegia.

    Ero consapevole che la loro esperienza con le pelli fosse limitata a solo una brevissima uscita fatta insieme, ma allo stesso tempo ero anche sicuro della determinazione che avrebbero avuto nel preparasi per un potenziale viaggio nel circolo polare artico.



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  • tour dell’Albergian – Scialpinismo Pragelato

    Il nome sembra spingerci lontano, fuori dal Piemonte, o almeno da trentina questo è quello che mi viene subito in mente. Anche perche pensavo si scrivesse Alberjan 

    In realtà stiamo andando poco lontano da quelli che erano i vecchi impianti di Pragelato, dal monte Morefreddo e da quelle che sono le montagne di casa di Marta e di suo papà, mente di questo giro all’insegna dell’avventura e della scoperta di posti nuovi per tutti.



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  • scialpinismo nelle Dolomiti – Val Lasties e canale Joel

    Michi e Sofi sono due ragazzi umbri che ho conosciuto ad un corso di arrampicata ad Arco. Quest’inverno hanno come obbiettivo lo sci alpinismo in Dolomiti e mi chiedono di organizzare una gita. Sono giovani e svegli. Insieme abbiamo fatto qualche via di arrampicata in Dolomiti e il Selvaggio Blu in Sardegna. Anche se non hanno grande esperienza con lo sci alpinismo, li conosco abbastanza per proporgli qualcosa di più impegnativo e così mi viene in mente di fare la classica Val Lasties ma risalendo il canale Joel. Un bellissimo giro che unisce Sci e Alpinismo. I ragazzi sono entusiasti della mia proposta e così si parte. 



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