Tour della guglia di mezzodì

La settimana scorsa Marco mi chiede: “sei libera nei prossimi giorni? La Gigia mi ha chiesto se facciamo una gita insieme e io gli ho proposto lo Spaccacorna. Se fossi libera, avrebbero piacere che ci fossi anche tu”.

Dato il periodo con maggior tempo a disposizione sono felice di poter andare a rifare questo bellissimo giro in buona compagnia, che questa volta Marco ha però pianificato con una variante in più!

Ci troviamo alle 6.30 del mattino a Pian del Colle con Gigia, Franci e Comme. 

Gigia e Franci sono delle grandi appassionate di sci alpinismo e Comme, parigino momentaneamente trapiantato in alta val Susa per stare con la sua bella Franci, negli ultimi anni ha scoperto il piacere di sciare, proprio grazie a lei.

La nostra gita però parte subito in salita. In tutti i sensi. Scopriamo che le batterie dell’Artva di Gigia sono a zero, e, dopo aver ribaltato la macchina per trovare delle batterie extra senza successo, decido di fare una corsa a casa (Bardonecchia Oulx – Oulx Bardonecchia) per recuperare delle batterie cariche. Nel frattempo loro partono (tanto la prima parte del percorso si svolge per 500 metri di dislivello in una stradina nel bosco), ed io mi preparo mentalmente a questo vertical in solitaria per raggiungerli il prima possibile!

In poco meno di mezz’ora vado e torno con le batterie nuove ed anche con un Artva in un più. Parto a bomba dal parcheggio e in neanche 30 minuti li raggiungo poco dopo il cartello dei due sentieri estivi, a destra quello che porta a Tour Jaune, e a sinistra quello preso da loro, in direzione di Colle des Acles. Ora anche la mia gita può ufficialmente partire!

La temperatura questa volta è tutto fuorché croccante, ed ecco il motivo della nostra levataccia: scendere con neve trasformata, su firn, non su neve cotta 😉

Il nostro giro prevede di risalire il famoso canale Spaccacorna, che prende il nome dalle sue linee molto strette e dal fatto che sembra che la roccia si chini sopra di te, obbligandoti così ad abbassarti. Lo risaliamo facilmente, la neve è dura e qualcuno prima di noi nei giorni precedenti ci ha lasciato delle tracce ben visibili..e anche comode!

Decidiamo di tenere i ramponi ai piedi e, prima di scendere verso Colle del Acles, di andare in cima fino alla croce della Guglia di Mezzodì. Oggi la luce è strana, il cielo è velato ma è una velatura che lascia filtrare i raggi del sole e si ricrea quella luce diffusa e morbida tipica dell’alba, che però ci sta accompagnando da ormai 3 ore. L’atmosfera ha un che di mistico.

Scendiamo velocemente verso i nostri sci lasciati alla base dell’ultimo tratto, ormai privo di neve a causa del forte vento che ha tirato nelle settimane precedenti. 

La nostra prima discesa è esposta verso sud. Il caldo di questi giorni ha fatto uscire tutta la sabbia caduta, tingendo la neve di giallo/arancio. Con questi colori (e temperature) non sembra di essere a metà febbraio bensì a metà aprile. La discesa è su firn cotto al punto giusto, e pendenze piacevoli. 

Gigia Franci e Comme hanno il sorriso stampato in faccia. Marco sorride silenziosamente. So che è felice per il giro scelto. 

Fa troppo caldo per scendere fino a Les Acles quindi, a tre quarti di discesa, decidiamo di tagliare verso est per accorciare la seconda risalita, e raggiungere l’omonimo colle. Qui ci aspetta un po’ di sano ravanage nel bosco e dopo qualche attraversamento di alberi caduti, siamo al colle, pronti per la seconda discesa.

La bella luce non ci ha mai abbandonati, così come il mood allegro e spensierato del nostro gruppo. 

Finiamo la seconda salita con circa 1300 metri di dislivello nelle gambe, e sul volto di Franci appaiono i primi segni di un pelo di stanchezza nonché quelli di un rossore, che diventerà presto abbronzatura (o scottatura?!), dovuto dal sole. 

Le ultime curve nella valletta che all’andata avevamo percorso in salita sono di soddisfazione, e con gran piacere, constatiamo la presenza di una leggera polverella. Alle nostre spalle le guglie adiacenti alla torre di Barabba, un paesaggio quasi dolomitico in alta Val Susa.

Mi piace notare l’entusiasmo negli occhi di Gigia e Franci e Comme: oggi hanno scoperto un posto nuovo.

Ad un centinaio di metri dalla macchina ci togliamo gli sci. Pestiamo l’erba del campo da golf estivo, parliamo della meritata birra, iniziando già a pensare alla prossima avventura.

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