Turchia | Ecriyes Dağı 3917m | Chapter 3/3

La vetrata della nostra camera dell’albergo si affaccia sulla trafficatissima Kayseri e in teoria anche sulla meta non raggiunta di oggi, Il monte Erciyes. Finora il vulcano non si è fatto vedere a causa del maltempo. Resta un po’ di amaro in bocca per non essere riusciti a chiudere in bellezza questo viaggio.
Sono le 7 di sera e domani mattina alle 6,30 abbiamo il volo di rientro per l’Italia. Nonostante l’indomani non ci sia nessuna gita in programma, se non il recarci in aeroporto, continuo a guardare le previsioni meteo e nel frattempo l’Erciyes si fa spazio tra le nuvole.


Continuo a pensare e a fantasticare, fino a quando non propongo un’idea pazza a tutto il team. “Raga e se domani andassimo a fare l’Erciyes?” Il meteo sembra ok dalle 6 del mattino fino alle 10. La mia proposta è un vero e proprio “All IN” perché oltre all’incertezza delle previsioni meteorologiche dobbiamo buttare i voli aerei. I ragazzi sono entusiasti della mia proposta e nel giro di un’ora, dopo aver valutato tutte le possibilità di rientro, compriamo altri 7 biglietti.
Andiamo a cena e brindiamo all’avventura che ci aspetta.
C’è della sana emozione elettrizzante in ciascuno di noi. La consapevolezza di voler un’altra nuova avventura di fronte all’incertezza di poterla realizzare appieno. La condivisione dell’esperienza accettata in un batter d’occhio da tutto il gruppo e il commitment di voler vedere con i nostri occhi il vulcano.
La sveglia è puntata alle 2 di notte. La mia idea è di partire alle 3 sci ai piedi, ed essere in cima verso le 9. Ci aspettano circa 1900 metri di dislivello.
Come da programma cominciamo a camminare verso le 3. Siamo accompagnati da una luna piena che ci fa intravedere la nostra linea di salita.

Per arrivare in cima in cima all’Erciyes ci sono due possibilità. Affrontare la Cresta sud est oppure risalire dai canali est. Nei giorni precedenti ha fatto neve e vento e cosi opto per una salita più sicura e scenografica dalla cresta. Unico grande problema il Vento, che ci accompagnerà senza tregua per circa un paio di ore.

Iniziamo a risalire lungo la cresta che è ancora buio, si sente solo il forte soffiare del vento, indossiamo le maschere e proseguiamo a passo constante. Il freddo è pungente per mani e piedi. Dopo qualche ora di cammino però il sole inizia a fare capolino, il panorama alle nostre spalle prende vita rivelando un mare di nuvole blu, le luci calde di una Kayseri che nel frattempo dorme ancora, ed un sole che oltre a scaldarci il corpo, ci scalda anche la mente. La punta dell’Erciyes si tinge di rosa. La sola vista di quest’alba ripaga il prezzo del biglietto (letteralmente 😉 ). Iniziamo a scattare più foto possibili, i ragazzi sono entusiasti ed io come loro, sorrido dietro al buff tirato fino sopra il naso.

La Cresta è bellissima e tra uno sali e scendi arriviamo in prossimità dei canali est. Da qui la cresta finisce. Abbiamo percorso circa 1700 metri. Il vento intanto è calato e la giornata è fantastica.
Dopo una breve pausa ora ci aspetta una tratto verso destra per aggirare un grosso gendarme e poi duecento metri di dislivello finali. Comincio a traversare leggermente in discesa per collegarmi al canale che ci porterà in cima. Nel giro di pochi metri mi ritrovo da una condizione di neve polverosa ad una placca di neve ghiacciata nascosta da pochi centimetri di neve fresca. Mi fermo e capisco subito che non sono in una bella situazione. Provo a sistemarmi ma improvvisamente mi si stacca uno sci e scivolo fermandomi 10 metri più in basso. Purtroppo lo sci non si fermerà insieme a me.
Un errore stupido che un professionista non avrebbe dovuto commettere. Un errore che poteva costarmi caro ma che per fortuna mi ha solo causato un gran male al quadricipite destro nel scendere con uno sci solo. 😉 Decido di condividere questa esperienza perché sia utile ad altri. Non dare niente per scontato è la prima regola in montagna e l’idea di traversare con gli sci in quel punto senza prevedere la possibilità di un cambio repentino del manto nevoso è stata una previsione erronea.

A questo punto non ci rimane che scendere. Il canale è lo stesso che abbiamo percorso io e Alice lo scorso inverno. La parte alta è leggermente toccata dal vento ma appena entriamo nel cuore del canale la neve diventa bella e super divertente da sciare.
Ci prendiamo il tempo di fare un pò di foto e godiamo del fatto di essere li e non su un aereo.
Arriviamo alla macchina che sono le 9,30. La giornata è appena iniziata ma a noi sembrano già le 3 del pomeriggio. Brindiamo in stile “Turchia e nel mezzo del Ramadan”, con una coca cola! Ma forse meglio così. Una birra alle 9.30 del mattino dopo 1700m di dislivello, ci avrebbe dato il colpo di grazia 😉

Grazie di cuore a tutti i ragazzi. Grazie a Luca, Sepl, Michi, Simo, Luca e Cesare. Siete stati delle vere rockstar e poi Grazie Alice che mi supporta e mi trasmette entusiasmo e sicurezza in tutte le situazioni.

Finisce cosi la nostra avventura in Turchia, un viaggio fatto non solo di sci ma sopratutto di persone, di cultura e di emozioni.

Sicuramente una delle esperienze più belle e impegnative come guida. Un viaggio che ricorderò per sempre, uno di quei viaggi che non sono ancora finiti che pensi già a quando ripartire.

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