Campanil Basso

Qui prima di iniziare a raccontare la nostra avventura apriamo una parentesi. Marco è piemontese. Adora le sue montagne e quelle nella vicina Francia e non ha ancora trovato un posto in Dolomiti che lo lasciasse all’improvviso a bocca aperta. 

Per fortuna a questo giro siamo venuti nelle dolomiti di Brenta ed il miracolo si è avverato 😉

La meta di oggi è il Campanile Basso, via Fehrman e ultimi tiri della normale per arrivare fino in cima.

Partiamo dal rifugio Vallesinella per arrivare fino ai Brentei. Ci sentiamo come a casa! Michele, Gabriele e lo staff sono gentilissimi, l’atmosfera è allegra e serena e la cornice in cui si trova il rifugio fa paura da quanto è bella. L’enrosadira avvolge la Val Brenta al tramonto e noi ci sbizzarriamo con foto e dronate.

Il mattino seguente lasciamo il rifugio alle 6, in meno di un’ora siamo all’attacco della via, dopo aver risalito il sentiero verso la Bocca di Brenta e dei ghiaioni, da me tanto amati.

La Fehrmann è bellissima, 13 tiri che seguono la linea di un evidente dietro, mai banali e tutti sul V grado costante e sostenuto. Una volta in cima, dopo 6 ore, ci troviamo sullo stradone provinciale (si si, si chiama proprio cosi!!) una grande cengia da percorrere fino a trovarsi sul versante opposto del Campanile, dove passa la via normale. 4 tiri e siamo in vetta. Suono la campana, ci guardiamo intorno e ammiriamo il posto fichissimo dove ci troviamo. Prima via lunga di stagione in Dolomiti, questi 17 tiri li ho sentiti tutti!!

Io sono felice e Marco si sente ogni volta più un dolomitista 😉

Alla fine non si tratta solo di scalare, ogni volta qui è un viaggio!!

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