Barre des Ecrins

Il mio primo 4000 mt!

Mi scoccia ammetterlo ma degli Ecrins non sapevo quasi nulla, avevo sentito nominare la Barre e la sua cresta affilata, ma non avevo idea di come realmente potesse essere. Beata ignoranza!! Forse se avessi guardato qualche foto in più mi sarei fatta due domande sulla cresta e su come si affrontasse. Ma in fondo, è andata più che bene così, l’effetto della (stupenda) sorpresa ha avuto la meglio.

L’avvicinamento per il Refuge des Ecrins è lungo ma piacevole. E poi non avevo mai camminato su un ghiacciaio prima! È tutto bellissimo ed io sembro una cinese impazzita tra le strade di Roma: scatto foto in ogni punto!

Il giorno dopo lasciamo il rifugio alle 4.18 del mattino. Io sono pronta per la mia prima alpinata. Qualche cordata ci ha preceduto e vediamo davanti a noi le lucine delle loro frontali. Il nostro passo è veloce e deciso e recuperiamo tutti. Durante la salita sorge il sole. Penso sia una delle albe più belle che abbia mai visto. Marco sa che, nonostante il buon ritmo e la voglia di arrivare su per primi e soprattutto da soli, deve lasciarmi qualche secondo per scattare delle foto. Ogni lasciata è persa e, da questa esperienza, voglio portare a casa più ricordi possibili. La memoria può sbiadirsi, ma le foto ed i nostri video restano vividi. 

Dal rifugio alla vetta sono 1000 mt di dislivello. Impieghiamo poco meno di 4 ore di cui probabilmente almeno una spesa sulla cresta. La troviamo completamente innevata tanto che non saliamo dalla Breche Lorì bensì direttamente sulla Barre. Da lì in poi i miei passi rallentano e adrenalina e concentrazione aumentano. Una cresta bellissima, super aerea. La croce si trova più o meno a metà di questa. Selfie di vetta con un sorriso pieno di felicità e con la consapevolezza di voler fare al più presto tante altre avventure insieme.

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