• Lyngen Alps – Norvegia

    Terzo anno alle Lyngen e terzo anno di emozioni. Le montagne qui sono più imponenti che non alle Lofoten. Le cime superano i 1000 metri e si può passare da gite più conosciute e classiche a posti più remoti e meno battuti. L’imbarazzo della scelta anche come pendenze, da quelle più plaisir a canali più ripidi. Una penisola selvaggia e proprio per questo unica.

    Quest’anno eravamo con un gruppo speciale, un gruppo di persone che possiamo chiamare amici e che hanno già condiviso con noi parecchie avventure, tra cui il Selvaggio Blu e la Turchia. Una settimana alla ricerca della powder e dei chili dei pasta per rigenerarsi dopo delle giornate ricche di soddisfazione. Saune, divenenti di neve e molto altro 😉

  • Lofoten – Norway

    La nostra prima volta alle Lofoten. Pensavamo che avendo già visto le Lyngen il paesaggio sarebbe stato simile, e invece no. Siamo sempre in Norvegia, sempre sopra al circolo polare artico, ma l’offerta nonché la vista, dei due posti, è completamente diversa.

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    Le Lofoten sono un po’ tipo un “mini golf”. Le cime sono più basse, il mare più vicino. Più acqua che ci circonda, per la conformazione dell’arcipelago. Paesini con case rosse e poco distante strutture di legno dove vengono appesi i merluzzi a seccare. Kanelsnurr e birra norvegese.

    Il campo da calcio di Hennigsvear è da vedere e stupisce tanto quanto le jacuzzi vista fiordo. Quest’anno le condizioni erano più primaverili che invernali, ma ciò non ha diminuito il nostro divertimento. Le Lofoten consentono di sbizzarrirsi con giri ad anello e doppia pellata per arrivare di poco oltre ai 1000m di dislivello giornalieri.

    E quando la sera le energie diminuiscono e si sta bene sul divano delle nostre cabins a scambiare risate e racconti, è li che spunta l’aurora boreale..

    Il resto?? potrete scoprirlo con noi l’anno prossimo 😉

  • Corsica Gran Tour

    Questa volta dalla nostra avventura di 13 giorni in Corsica nell’ottobre dell’anno scorso ne è uscita una miniserie da 7 episodi. Qui li trovate tutti, a breve troverete anche il racconto.. per ora vi lasciamo alle immagini, che già parlano da sole.

    Un po’ di nostalgia nel rivivere questi momenti a distanza di mesi, ma è solo lo stimolo per organizzare la prossima avventura!

    Per chiudere il cerchio, l’ultimo video dovete andarlo a vedere sul nostro canale YouTube!



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  • Grand Capucin | Via degli Svizzeri e O Sole Mio

    È agosto, abbiamo passato entrambi delle ultime settimane piuttosto intense e soddisfacenti lavorativamente parlando, ed ora il desiderio è di andare a fare qualche bel giro insieme, e di mettere le mani sulla roccia. 

    Abbiamo diversi obbiettivi sulla “wish list” ma non tutti fattibili a causa delle previsioni meteo, che si rivelano piuttosto instabili. La prima destinazione che avevamo in mente era la Svizzera. La verità è che è da agosto dell’anno scorso che la puntiamo. Ma l’anno scorso un po’ sempre per il meteo, un po’ perché già appagati dalle vie fatte in val Masino, in Svizzera non ci siamo mai arrivati. E quest’anno finirà uguale, con un cambio direzione verso la Val d’Aosta. 

    Inutile dire che le possibilità in Val d’Aosta siano pressoché infinite, spaziando dall’alta montagna alle vie di roccia, ma Marco ha solo un obelisco in mente, il Grand Capucin. 



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  • Gran Sasso – Meridionalizziamoci

    Finalmente ce l’abbiamo fatta. Siamo andati sul Gran Sasso.

    Era rimasto un sogno nel cassetto, un progetto scritto su un foglio e mai spuntato, ormai dall’autunno 2020. Eravamo pronti a partire ma poi l’abbassamento repentino delle temperature ci aveva fatto desistere.

    Ed eccoci qui, che nel luglio di 3 anni dopo possiamo finalmente caricare la macchina e digitare “Gran Sasso” sul navigatore. Si, Gran Sasso. Primo grande errore perché la navigazione ci porta alla base degli impianti di Campo Imperatore. Un campanello d’allarme mi suona subito in testa, mi sembra di aver visto che il traforo non si dovesse attraversare. Ma ormai è già tardi, siamo già di la, nel versante sbagliato e ad un’altra ora di macchina da Prati di Tivo, la nostra “vera” meta.



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  • Missione Monte Bianco

    Marco è un ragazzo toscano che vive in provincia di Firenze. È un anno più giovane di me e mi ha contattato dopo aver visto qualche nostro video su YouTube. Ormai sono 4 anni che andiamo in montagna insieme e dal primo momento che ci siamo conosciuti Marco non mi ha mai nascosto che il suo sogno nel cassetto era di salire il Monte Bianco dalla normale italiana. 

    Ogni anno abbiamo fatto un paio di avventure insieme. Qualche uscita più tecnica su roccia ed altre più nevose su ghiacciaio. Dal Castore alla Parrotspitze, dalla Cresta del Soldato alla via normale alla Cima Grande di Lavaredo, oltre al Caré alto ed alla Piramide Vincent. 

    Per arrivare al nostro obbiettivo finale non abbiamo avuto fretta. Ho cercato di andare per gradi. Marco in questi ultimi 4 anni ha avuto modo di conoscere la montagna ma soprattutto se stesso. Ogni uscita abbiamo aggiunto un tassello per far sì che fosse pronto per salire in cima al suo sogno nelle migliori delle condizioni, sia fisiche che mentali.



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  • TRAVERSATA DELLE 5 DITA | SASSOLUNGO

    Quando Marco mi ha proposto la traversata delle 5 dita ho pensato “Top. Per iniziare la stagione delle vie lunghe una bella giornata plaisir, relativamente vicina a casa. Grado più che divertente, poco avvicinamento, infrasettimanale e lontani dal casino del weekend”. 

    Ma come dovrei ormai aver già imparato da anni, mai sottovalutare le cose. La frase di Marco forse farei bene a tatuamela da qualche parte: “la montagna non ti regala niente”.

    Eh già, perché in seguito a due messaggi a due guide amiche, ed a un rapido sguardo alle previsioni meteo capiremo ben presto (per fortuna prima di uscire di casa, ancora in tempo per metterci sotto una bella termica), che il caldo lo patiremo un altro giorno e che potremmo trovare della neve sul nostro percorso, giusto per rendere la traversata un pelo più frizzante 😉



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  • Turchia | Ecriyes Dağı 3917m | Chapter 3/3

    La vetrata della nostra camera dell’albergo si affaccia sulla trafficatissima Kayseri e in teoria anche sulla meta non raggiunta di oggi, Il monte Erciyes. Finora il vulcano non si è fatto vedere a causa del maltempo. Resta un po’ di amaro in bocca per non essere riusciti a chiudere in bellezza questo viaggio.
    Sono le 7 di sera e domani mattina alle 6,30 abbiamo il volo di rientro per l’Italia. Nonostante l’indomani non ci sia nessuna gita in programma, se non il recarci in aeroporto, continuo a guardare le previsioni meteo e nel frattempo l’Erciyes si fa spazio tra le nuvole.



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  • Turchia | Cappadocia e Parmakkaya valley | Chapter 2/3

    Dopo i primi due giorni, tra 1600m di dislivello medio odierno, sveglie alpinistiche, ed un vento che non prometteva bene, abbiamo deciso di prenderci una pausa ed andare a visitare la Cappadocia, precisamente Goreme e Uchisar. Se i nomi non suonano una campanella nella vostra mente sicuramente lo faranno le famose immagini che si vedono all’alba di un paesaggio lunare con un sacco di mongolfiere in cielo. Ahimè noi le mongolfiere (anche questa volta) non le abbiamo viste, ma comunque siamo riusciti a goderci una passeggiata tra i Camini delle Fate, un pranzo a base di cibo tipico turco anziché le barrette, ed una vista tanto bella quanto ventosa dal culmine del castello di Uchisar, punto strategico che domina l’intera vallata. Si può scorgere perfino l’Erciyes.



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  • Turchia | Mt. Kortekli e Mt. Emler | Chapter 1/3

    L’anno scorso ad aprile siamo andati in Turchia. Siamo rimasti talmente affascinati da queste imponenti montagne e da tutto ciò che le circonda che non abbiamo potuto fare a meno di tornarci, questa volta però in compagnia di Luca, Michi, Sepl, Luca, Cesare e Simo. La Turchia è bellissima per lo scialpinismo, ma ciò che la rende unica è anche tutto il suo contorno extra sciistico: le brulle colline color ocra, i Pidé, il Gozlme e gli Yaprak Sarma, i bungalow di Recep, la Cappadocia e l’Ercyes, il tutto condito con il suo peperoncino rosso poco piccante che viene messo ovunque. 

    Partiamo l’1 aprile, quasi due settimane prima dell’anno scorso. L’anno scorso gli ultimi giorni era piuttosto caldo, dunque decidiamo di anticipare, nella speranza di trovare temperature più invernali. I ragazzi sono tutti carichi e motivati, e soprattutto curiosi di vedere cosa ha da offrire questa Turchia perché la domanda più ricorrente per i “profani” è: “ma si può davvero sciare in Turchia”?!



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