Monte Rosa con gli sci

È da circa un mese e mezzo che mi ripeto che questa sarebbe stata l’ultima uscita con gli sci, ma per un motivo o per l’altro non ho ancora rispettato questa promessa. Forse la motivazione principale è che sciare è una mia grande passione, e che le condizioni straordinarie di quest’anno vadano sfruttate fino alla fine. 

Ad inizio maggio Ludovico mi scrive, dicendomi che vorrebbe regalare una gita di sci alpinismo a suo fratello Marco. Penso a qualcosa di figo ma le condizioni della neve in quel momento mi costringono a rimandare l’uscita. Nel mentre io e Alice andiamo in Sardegna e al nostro ritorno vedo sulla pagina facebook di “Rifugi Monterosa” che Alagna apre il 28 maggio. Non ci penso un secondo e gli scrivo subito un messaggio su whatsapp: “Ludo impianti aperti e capanna Gnifetti operativa. Andiamo in cima al Rosa con gli sci?” Lui risponde subito entusiasta. Si parte! 

Ludovico lo conosco perché da ragazzini facevamo le gare di sci insieme. La verità forse, è che mi ricordo di lui perché in classifica era sempre davanti a me, e non di poco. 😉 Poi ci siamo completamente persi di vista per almeno una quindicina di anni. 

Ci troviamo ad Alagna alle 15 per verificare tutto il materiale. Purtroppo l’unica corsa nel pomeriggio è alle 16. Un po’ tardi considerando che gli impianti sono aperti fino al passo dei Salati e non fino ad Indren. Sulla carta sono “solo” 300 metri di dislivello in più, ma presto si riveleranno come una delle parti più impegnative dei due giorni. Un cresta su neve marcia ci porta in cima allo Stolemberg e poi in discesa sci nello zaino per poi risalire nuovamente fino all’arrivo di Indren. Circa due ore per fare poco più di 300 metri di dislivello. Iniziamo bene, penso. Sono circa le 6 e trenta e sfrutto un pò di segnale per chiamare Erica del rifugio Gnifetti e dirle che stiamo arrivando. Un po’ in ritardo, ma arriviamo. 

Alle 8 entriamo in Rifugio dove ci aspetta la prima meritata birra/cena ed un’accoglienza a 5 stelle da parte dello staff Gnifetti. 

Insieme a noi ci sono una guida austriaca e due olandesi, con cui abbiamo condiviso la salita, e poi un team di ricercatori. 

Il giorno seguente è il 2 giugno (festa della Repubblica). Mi sarei aspettato un rifugio pieno di sci alpinisti e invece è tutto per noi. L’indomani non danno bellissimo ed Erica mi dice che tanti hanno cancellato all’ultimo la prenotazione. Andiamo a dormire con la speranza di trovare bel tempo, ma purtroppo, la mattina seguente ci svegliamo alle 5 in white out totale. Non si vede a due metri tanto fitta è la nebbia. Aspettiamo un’oretta ma non cambia niente. Sempre peggio! Ricontrollo il radar di meteo Swiss più volte per capire se ci potrebbe essere una finestra di bel tempo. Sembra di si, e alle 7 partiamo. Ho la traccia gpx e fino al crepaccio quota 4000 seguo quella come quando vado in centro a Milano in macchina. 😉 Lì incredibilmente usciamo dal mare di nuvole e sopra di noi c’è cielo blu e tanta speranza di arrivare in cima.

Saliamo di quota e si sente. Anche se sono parecchio allenato i primi passi intorno ai 4000 metri li sento tutti. Ludovico e Marco che vivono a Genova ancora di più. 

Superiamo il colle del Lys. Alla nostra sinistra il Lyskamm, con le sue seraccate imponenti, e in lontananza il Cervino, avvolto tra le nuvole. Alla nostra destra il Corno Nero e la Parrot. Davanti a noi la Dufour e la nostra meta di oggi. In poco meno di 4 ore siamo a punta Gnifetti, 4556 metri.

Siamo solo noi. Incredibile penso. Essere su uno dei tracciati più ambiti e battuti delle alpi in compagnia solo di Marco e Ludo era una cosa che non mi era mai successa prima. Oggi bisognava essere fortunati, ma bisognava anche crederci fino all’ultimo. Siamo stati premiati con cielo terso, una capanna Margherita tutta per noi e tanta gioia. 

Ci prendiamo il tempo di fare il selfie di vetta, calziamo gli sci e giù veloci fino a punta Indren dove ritroviamo un nebbione da paura. Per fortuna il giorno prima avevo registrato la traccia e grazie a quella in un oretta e mezza arriviamo al Passo dei Salati dove riprendiamo la funivia per Alagna. 

Siamo tutti e tre stanchi ma super soddisfatti. Bravissimi Ludo e Marco che si portano a casa il loro primo 4000. 

Una punta Gnifetti senza Indren se non vale doppio, poco ci manca! 

Marco

2 comments
  1. Stupendo, la tenacia che viene premiata. Complimenti ragazzi

    • Grazie mille Paolo! a presto!

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